sabato 2 aprile 2011

ADOZIONE O ALLEVAMENTO 3: le gioie dell'adozione.




Naturalmente, si era presa un cane. All’inizio aveva deciso per un gatto pensando che, visto che sembrava lanciata a precipizio verso un’eccentrica zitellagine, avrebbe dovuto cominciare ad equipaggiarsi. Ma quando era arrivata all’ASPCA, la società che si occupa della prevenzione delle crudeltà contro gli animali, aveva visto un vecchio cane, un grosso pit-bull incrociato, così bianco da sembrare quasi rosa, una femmina che scodinzolava con un tale pessimismo che l’aveva portata a casa con sé.  L’aveva chiamata Beatrice, malgrado avesse giurato di non darle un nome da umano, trovandola una cosa bizzarra e particolarmente patetica per una donna senza figli.  Ma il cane le sembrava meritare un nome vero. Beatrice non era giovane. L’ASPCA l’aveva trovata mentre vagava per le strade del Bronx. Quasi morta di fame e coperta di pulci, era palesemente sopravvissuta  un’esistenza difficile. Beatrice era un nome con una sua intrinseca dignità, e Jody pensava che la vecchia cagna lo meritasse.  (...) 
Si fidava di chiunque, e questo testimoniava la sua natura gentile, visto che fino all’incontro con Judy, nessuno aveva mai meritato la sua fiducia. Ma Beatrice sembrava essere superiore alle brutture del mondo, ed esse a loro volta sembravano indegne di lei.  Aveva visto molto, sembrava dire, perciò nulla la sorprendeva più, nulla la spaventava, nulla la turbava.  Era fortunata di essere viva, e ne sembrava consapevole.  (...)
E sorrise del suo destino.  Aveva preso Beatrice otto mesi prima, otto mesi di compagnia ed adorazione reciproche.  Quando si sentiva sola, guardava Beatrice.  Quando aveva bisogno di qualcuno con cui parlare, parlava con Beatrice.  Jody era convinta che la sua vita, sebbene per gli standard consueti fosse tutt’altro che completa, sarebbe andata benissimo.
Poi Jody conobbe Everett e si innamorò....”
Perché contrariamente a quel che si pensa i nostri animali più spesso ci fanno aprire al mondo anziché chiuderci.... Splendido libro in cui vite di cani e di bipedi si incrociano casualmente in semplice quartiere newyorchese, e gli incontri, si sa, ci cambiano.

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