Cortesemente concessa da Algo |
Certo il cane è un animale che vive in branco ed è assolutamente capace di collaborare con i suoi simili e con noi uomini. Pensate a Frodo e Siva ed alla divisione di compiti che si sono dati durante la crescita dei cuccioli. Pensiamo ancora ai cani da caccia, lavoro, pastore per i quali le interazioni sono continue per raggiungere un obbiettivo comune. Ma ci sono una serie di comportamenti ancora più sorprendenti e …. “sottili”, che testimoniano ancora una volta una intelligenza emotiva raffinata al pari di quella umana.
Ricordate Slugger il Labrador cane guida di Leigh Brill del nostro post di Gennaio? Quando questi è in odore di pensione, Leigh gli affianca Kenda, vuole che i due si conoscano, che vivano assieme, che Slugger insegni a Kenda quel che sa, in modo che lui possa riposare e godersi la sua dorata vecchiaia diminuendogli il carico di lavoro. I due vanno decisamente d’accordo, ma Leigh controlla sempre che non ci siano ragioni di scaramucce, tanto più che Slugger oramai avanti negli anni comincia a soffrire un po’ di artrite e la sua vista sta pian piano peggiorando.
"Avevo insegnato ai due Labrador a fare a turno: il riportello di Kenda, una papera imbottita, non veniva lanciato finchè il Winnie-the-pooh di Slugger non era stato preso e riportato alla base. Questo ad evitare confusione e possibili litigi.
Un giorno mentre eravamo impegnati in questo nostro organizzato gioco, lanciai per sbaglio l’orsetto di Slugger molto più lontano del solito. Il Labrador trotterellò nella direzione del lancio per qualche metro per fermarsi subito dopo. Non riusciva a vedere il suo peluche nascosto nell’erba diversi metri più avanti. Mi sentivo male per averlo confuso col mio lancio azzardato. Non preoccuparti tesoro, va bene lo stesso, ti aiuto io.
Ma prima che potessi avvicinarmi a lui, Kenda cominciò a saltellare al mio fianco. Mi chinai ad accarezzarla Che cosa c’è piccolina, torno subito, devo solo… Mi fermai a guardare il cane saltellante. Non aveva mai osato toccare l’orsacchiotto preferito di Slugger fin da quando lui le aveva ringhiato durante la sua prima visita. Certamente non ha intenzione di rubarglielo adesso – pensai – probabilmente deve solo fare una pipì.
Non ebbi tempo di dirle OK, Kenda vai che già me ne pentivo. Kenda si dirigeva senza esitazione verso l’orsetto di Slugger. Merda! mi gridava dentro una voce, avresti dovuto saperlo. In un battibaleno Kenda aveva raggiunto il peluche.
Mi aspettavo che lei lo prendesse in bocca e cominciasse a correre trionfante con la sua preda tutto intorno al campo. Invece no. Con le orecchie diritte e la coda scodinzolante, Kenda guardava Slugger. Stava semplicemente lì ferma e lo guardava. Non un cenno di afferrare l’orsetto. Stupita, compresi: sta mostrando a Slugger dove è il suo giocattolo!
Lui si incamminò verso Kenda, guardò in basso, e quindi afferrò il suo orsacchiotto. Le lacrime mi riempivano gli occhi mentre guardavo i due cani avanzare verso di me. Kenda, a quanto pare, era felice di fare da cane guida anche a Slugger, se necessario.
Da quel giorno, notai, Kenda teneva d’occhio Slugger ogni qualvolta si usciva. In ogni occasione in cui a lui non riusciva di localizzare il suo peluche, lei ripeteva la sua utile manovra. E quando il cane più anziano si sdraiava per un pisolino – come faceva oramai di frequente – Kenda gli trotterellava vicino e gli dava un’unica gentile leccata sulla testa. Lui rispondeva con una o due scodinzolate, un sospiro e quindi si immergeva nei sogni. >>.
Nessun commento:
Posta un commento