domenica 26 dicembre 2010

IL CANE SECONDO ME - DANILO MAINARDI

Quest'anno tra i libri trovati sotto l'albero di Natale c'è anche il libro dell'etologo di Parma. Ed oggi mi ci sono tuffata dentro con entusiasmo, tanto più che il suo stile discorsivo affabula e ti fa divorare le pagine, e le affinità sono tante, ecco qualcuno che riesce a mettere giù parola per parola quello che tu hai intuito, sentito e magari perfino fatto, senza esserne troppo consapevole. Per cortesia comperatelo, leggetelo e, se condividete, regalatelo. Non è una guida/trattato su come "educare" il cane, ma un libro sincero che aiuta gli umani ad instaurare un buon rapporto con gli animali, a comprenderli e comprendere quanto una relazione possa essere piena di piacevoli sorprese se, lasciatisi dietro pregiudizi e stupidità varie, ci si apre veramente all'altro (il nostro peloso in questo caso).
Tanto per citarvi qualcosa a proposito del cucciolo appena arrivato eccogli dire "è questo il momento in cui la famiglia umana, al completo, dovrebbe intuire le sue difficoltà e aiutarlo comunicandogli ciò che può fare e ciò che non può fare....Anche perchè il cucciolo, si comporterà in modo tanto più intelligente quanto più sarà tranquillo e giocoso. Per lui, come per tutti, la paura e lo stress non aiutano. Dolcezza dunque e pazienza, e sarete ampiamente ricambiati!"
Vedo ancora troppe mani alzate, troppe voci grosse quando si ha a che fare con cuccioli e cani adulti, come per i ragazzi, se sono costretto a minacciare per farmi ubbidire, se non riesco semplicemente a spiegare che una cosa non va fatta, è proprio cenno che ho sbagliato tutto!

Ho sempre avuto una certa reticenza per il "clicker traning", o semplicemente per quelli che girano sempre con il bocconcino addosso per compensare il cane con qualcosa di goloso. Sarà metodo gentile ma ne sono diffidente (ma è una mia personalissima ed opinabilissima opinione) mi pare di "depersonalizzare" il cane sfruttando la sua "ingordigia". Certo anch'io uso il boccone di tanto in tanto specie se devo spiegare a Frodo qualcosa di nuovo, ma coccole, carezze e complimenti valgono altrettanto. E Frodo è sempre poi libero di ricorrere alla sua tipica "disobbedienza passiva", una sorta di Gandhismo del cane, per cui esegue l'esercizio con lentezza esasperata, sbadigliandomi sfacciatamente in pieno viso a ricordarmi che lui può anche fare qualcosa per compiacermi, ma assolutamente non è il mio burrattino! Di fronte a tale gentile esercizio del diritto di non fare non mi resta che soccombere e passare ad altro!

Danilo Mainardi conclude così un capitolo sui cani troppo addestrati, al solo scopo di soddisfare una certa pulsione al comando dei padroni: "dato che non mi piace possedere un "cane soldatino", cioè uno di quelli così ben addestrati da fare soltanto ciò che gli è stato insegnato, ma di gran lunga preferisco quelli che invece sanno esprimere, ovviamente entro certi limiti (questo per me significa, umani e non umani, la buona educazione), le loro preferenze, la loro intelligenza, la loro personalità, ecco allora che anche il fatto che scelgano, di volta in volta, dove dormire diventa un segno positivo. Mi informa infatti sulla loro tranquillità e sul loro benessere. Sul fatto, in definitiva, che sono veramente parte della nostra famiglia."...

Si, leggete questo libro e contribuite a fare comprendere cosa significhi veramente avere un amico cane.

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